29 marzo 2013

L'anno (Iraniano) che verrà.


di Viola E. Bruttomesso, con commento di Filippo Barbagli

Il 20 di questo mese si è festeggiato il nuovo anno Persiano, secondo il calendario Zoroastriano la più importante festa nazionale del paese di Ahmadinejad. Ed è proprio il presidente Iraniano “tornato” alla ribalta durante i funerali del Presidente venezuelano Hugo Chavez che in questi giorni sta mettendo in subbuglio il suo paese in vista delle elezioni presidenziali del 14 Giugno. Molti osservatori credono che non potendo più ricandidarsi per il terzo mandato Ahmadinejad cercherà di adottare la formula dei suoi vicini russi Medvedev/Putin, cercando di promuovere a suo successore il capo del suo staff, Esfandiar Rahim Mashae. 


28 marzo 2013

Un pre-incarico nella nebbia: gli scenari (parte III)

di Francesco Pignotti e Matteo Figoli

Gli ultimi due post sugli scenari possibili per il nuovo governo non sono stati semplici da scrivere. La confusione è l'unico dato certo e qualcosa è sicuramente sfuggito.
In particolare mi fa notare oggi il coautore di questo intervento che un settimo scenario - potabile alla pari di tutti gli altri per quanto ne sappiamo (ovvero quasi zero) - manca.
E manca il ragionamento che ci sta dietro. E dunque:

27 marzo 2013

Un pre-incarico nella nebbia: gli scenari (parte II)

di Francesco Pignotti

Dunque, dicevamo...

Scenario n°3: Governo Bersani di larghe intese Pd-Pdl-Centro
È questa l'ipotesi su cui tutti gli occhi sono puntati. Un governo Pd-Pdl, una riedizione dello spirito della Bicamerale D'Alema-Berlusconi, una Grosse Koalition che abbracci tutto l'"arco costituzionale",

26 marzo 2013

Un pre-incarico nella nebbia: gli scenari (parte I)

La distribuzione dei seggi al Senato
(Il Post)
di Francesco Pignotti

Sento quasi come un obbligo quello di scrivere a proposito della situazione di stallo nella vicenda della formazione del prossimo governo italiano. Insomma, è quello di cui ogni blog di politica dovrebbe occuparsi in questi giorni confusi. Ci penso, cerco un appiglio, un punto di vista da privilegiare per affrontare in qualche modo la questione. Ma non ci riesco.
Avete presente la nebbia di cui parlava il Presidente Napolitano qualche giorno fa? Ecco, qualunque cosa intendesse lui, io sono in balìa di quella nebbia. E coi fari spenti. Vogliano perdonarmi i nostri lettori.
Le uniche certezze, purtroppo (o per fortuna), rimangono i numeri. Alla Camera la coalizione di centrosinistra può

21 marzo 2013

La vicenda dei due marò tra miopia diplomatica, populismo e scandali militari

di Filippo Barbagli

Domani, il 22 marzo 2013, scade il permesso speciale concesso dalla corte del Kerala ai due fucilieri italiani della brigata San Marco, accusati di aver ucciso due pescatori indiani lo scorso 15 febbraio 2012. ''I nostri ragazzi'' -così l'appellativo affibbiato da politici e giornalisti populisti- erano già potuti tornare in patria per le vacanze natalizie, ed il permesso era stato concesso una seconda volta per votare alle elezioni di fine febbraio. Allora l'ambasciatore italiano, Mancini, s'impegnò solennemente sul ritorno dei due marò in India. L'11 marzo, il ministro degli esteri Terzi ha fatto sapere (ribadendolo poi via Twitter) che i due militari resteranno in Italia per essere qui giudicati. Si è aperta quindi una crisi politica, oltre a quella diplomatica già in atto da un anno, che rischia di assumere toni più gravi: se entro domani i marò non torneranno in India, l'Italia avrà ufficialmente violato degli impegni internazionali.


12 marzo 2013

Perchè il nuovo papa verrà dall'America

di Filippo Barbagli

Extra omnes. Fuori tutti. E non sono i grillini a gridarlo, ma è la formula secolare che qualche ora fa ha sancito l'inizio del conclave, che eleggerà il nuovo pontefice dopo il dimissionario Benedetto XVI.   La dottrina vuole che sia lo spirito santo a "guidare" i principi elettori di Santa Romana Chiesa nel momento della votazione. Ma oggi mi piacerebbe considerare più delle motivazioni di politica estera e strategia, alla base delle scelte che condurranno i cardinali vegliati dai nudi dipinti da Michelangelo.
E non lo scrivo per nobilitare la disciplina che studio, semplicemente perché credo che sia una chiave di lettura indicativa, anche se non esaustiva. Lungi da

11 marzo 2013

Renzi e il futuro del PD, questa gioiosa smacchiatrice da guerra

di Francesco Pignotti

Mentre sembra naufragare l'ipotesi di "governo 8 punti" Pd-M5S targato Bersani, mentre a destra si combattono disturbi visivi a colpi di visite fiscali, nel Pd si sta aprendo una partita che sarà decisiva per le sorti del partito nato appena 5 anni fa.
Il PD doveva essere un partito leggero, ma non lo è. Un partito a vocazione maggioritaria, ma non lo è. Un partito di elettori, più che di eletti e di iscritti, ma non lo è. Il PD, dopo 5 anni, è un qualcosa di profondamente diverso da quello che, almeno io,

7 marzo 2013

Le elezioni italiane e l'Europa

di Filippo Barbagli

Noi italiani siamo un popolo autocelebrativo, ci piace cullarci nell'idea che la nostra terra abbia dato i natali agli uomini più illustri della Storia. Poteva essere vero fino a qualche secolo fa, anzi, azzardiamoci, in certi ambienti, fino al secolo scorso. Ma il XX secolo, ed i primi decenni di quello attuale hanno regalato la celebrità internazionale a Mussolini, Berlusconi e da qualche giorno, Beppe Grillo (non parlatemi di calciatori, perché, con tutto l'emozionante rispetto, pur sempre di tirà du calci al pallone si tratta). Oggi Beppe Grillo tiene le sorti dell'Italia via Twitter. Chi tiene le sorti dell'Italia tiene quelle dell'euro. E sulle sorti della moneta unica si regge l'Unione Europea. E quindi il destino di 500 milioni di persone. Ed in ultima istanza quello del mondo.
Si salvi chi può.

Il PD e la "rottamazione". Cosa è cambiato rispetto alle primarie?

Matteo Orfini, responsabile Cultura e Informazione
del Partito Democratico
di Francesco Pignotti

In questi giorni c'è chi si diverte a confrontare le esternazioni fatte e le dichiarazioni rilasciate dai cosiddetti "anti-renziani" durante la campagna elettorale per le primarie con quelle rilasciate dagli stessi a partire dal martedì post-elettorale (lo fa ad esempio David Allegranti in questo articolo sul Corriere Fiorentino).
Magari è divertente, magari qualcuno si toglie qualche sassolino dalla scarpa a farlo; in ogni caso non è quello che intendo fare io. In politica d'altronde ci sta di cambiare idea, di sostenere una causa, di opporsi a quella del "nemico" e poi di fare ammenda dopo che i risultati ti danno torto. E così i liberi elettori, con voto

27 febbraio 2013

Perché il centrosinistra non ha vinto?


di Francesco Pignotti

Il condizionale passato va di moda in queste ore. Ma, un po’ perché è inevitabile ed un po’ perché posso dire che nel mio caso è stato a suo tempo declinato all’indicativo presente, voglio dire che sarebbe servito un Pd omeopata. Già, un Pd ed un centrosinistra omeopati.

L’omeopatia cerca di curare un male facendo ricorso a quello stesso male, ma utilizzandolo e somministrandolo al paziente in una quantità fortemente diluita, secondo il principio di similitudine del

26 febbraio 2013

I giovani al voto: chi hanno votato gli under 25?

di Francesco Pignotti

Queste elezioni ci dicono milioni di cose.
Proviamo a chiederci questa. A chi hanno dato il proprio voto i più giovani, gli under 25 come me?
Scrivo questo brevissimo post perché ritengo che la risposta a questa domanda sia fondamentale.

Possiamo provare a rispondere calcolando la differenza tra il totale dei voti validi alla Camera e quelli al Senato, dal momento che i voti in più che troviamo nel primo caso sono proprio quelli dei maggiorenni under 25, che al Senato non possono votare. Questi voti in più sono esattamente 3.520.210. Come si sono distribuite questi 3.520.210 di preferenze under 25 alla Camera?

Un appello di sinistra


 di Filippo Barbagli


Il giorno dopo. Certo, io sono stato un ingenuo. Ho rimandato la mia partenza in treno nella speranza che forse ieri sera avrei potuto festeggiare una vittoria della coalizione di centro sinistra, oppure, almeno, la dipartita definitiva di Berlusconi dalla scena politica italiana. Ed invece è successo l'esatto contrario.


25 febbraio 2013

Elezioni 2013: vincitori e sconfitti (per ora)

di Alessandro Bezzi e Francesco Pignotti

Vi propongo un “pezzo a caldo” scritto da Alessandro Bezzi. Lo pubblico integralmente, così come ricevuto dall’autore, e mi permetto solo un brevissimo commento finale.

"Un classico delle elezioni italiane è che, solitamente, tutti si dichiarano vincitori; tanto più con una legge elettorale che assegna premi regionali e favorisce di fatto l’ingovernabilità. Nonostante questo, i risultati di questa tornata elettorale sono così lampanti da rendere evidenti vincitori e sconfitti della competizione.

23 febbraio 2013

Elezioni 24 e 25 Febbraio: i pronostici

di Francesco Pignotti

Abbiamo visto ieri come funziona l'elezione del Senato (Ma come funzione l'elezione del Senato?).
Se si osserva la tabella presente in quel post, che indica quanti seggi al Senato vengono attribuiti in ogni regione e a quanti seggi ammonta in ciascuna regione il premio di maggioranza per il vincitore, si comprende come l'esito delle votazioni che si apriranno domani sia del tutto incerto e come esso dipenda dal risultato elettorale di alcune regioni 

22 febbraio 2013

Ma come funziona l'elezione del Senato?

di Francesco Pignotti

L'ennesimo pezzo sul Senato? Ebbene sì, e d'altronde a due giorni da queste incertissime elezioni non potrebbe essere altrimenti. Non intendo - o perlomeno non ancora in questo post - disegnare tutti i possibili scenari, ma per adesso solamente provare a spiegare nel modo più chiaro possibile il perché di questa incertezza che regna sull'esito dell'elezione del Senato.
Come credo ormai tutti sappiano, la nostra legge elettorale prevede che alla Camera chi vince, anche con un

21 febbraio 2013

La fiera delle abdicazioni - parte I

(catholicherald.co.uk)
di Filippo Barbagli

Negli ultimi dieci giorni l'argomento sulla bocca di tutti è stato quello delle dimissioni di papa Benedetto XVI. Tutto quello che si poteva dire è stato detto e ripetuto fino alla nausea. Ed aggiungendo il fatto che chi scrive è ateo, non ci dilungheremo né sui risvolti politici della vicenda -su cui consiglio di approfondire nell'Internazionale della scorsa settimana, che raccoglie le migliori analisi della stampa estera, al contrario della maggior parte dei nostri quotidiani che come sempre su questo versante sono stati acritici- né tantomeno quelli spirituali. Voglio solo offrirvi uno spunto di riflessione, sul simbolismo politico della vicenda.

20 febbraio 2013

Il miracolo Giannino e il master-gate

di Francesco Pignotti 

Tutti ne parlano. I giornali, la rete, i social network. L'affaire Giannino - da alcuni ribattezzato, con un'espressione in verità abbastanza forte, "Giannino-gate" o "Master-gate" - è uno dei "temi" principali di una campagna elettorale che si appresta ad affrontare l'ultima curva prima del traguardo.
Che dire di questa (spiacevole) vicenda, tutta fatta di meschine bugie e millanterie?
Tanto per cominciare bisogna inquadrarla nel contesto in cui essa ha preso e sta, ancora, prendendo corpo. Lo sfondo è quello che potremmo definire come il "miracolo di Giannino", il quale ha deciso, qualche mese fa, di dar vita ad un nuovo soggetto politico, con un esordio quasi in sordina, e lo ha porta alla ribalta mediatica, tanto da far pensare al possibile raggiungimento di quel 4% dei voti validi che rappresenta la soglia per l'accesso alla ripartizione dei seggi alla Camera. Un risultato che avrebbe

18 febbraio 2013

Elezioni in Ecuador: vincono Correa e Alianza Pais

I risultati delle votazioni presidenziali, col 60% delle schede scrutinate
di Francesco Pignotti

L'articolo 89 della "Ley Orgànica Electoral" ecuadoriana stabilisce che le elezioni si tengono ogni quattro anni ed eleggono il Presidente della Repubblica, il VicePresidente e i membri del Congresso. La forma di governo ecuadoriana è infatti un presidenzialismo che, come spessissimo succede nel caso di paesi centro e sud americani, ricalca il modello statunitense (pur senza alcuni dei "checks and balances" che invece sono parte fondamentale della forma di governo USA).
E ieri si sono tenute queste elezioni. Il risultato, che i sondaggi davano quasi per scontato, consegna il

24 gennaio 2013

Brexit sì, Grexit no! - La Gran Bretagna deve uscire dall'Unione?

di Filippo Barbagli

Keep calm. L'art.50 del Trattato di Lisbona ha introdotto per la prima volta la possibilità per gli stati di recedere dall'Unione. Bene, datemi il numero di telefono di chi l'ha scritto.

Quando penso al discorso di Cameron di ieri, sulla volontà d'indire un referendum di recessione del Regno Unito dall'Unione Europea, ho avuto un esplosione di pensieri, contrastanti, che ho subito abbozzato volgarmente sulla pagina facebook di BP, e che ora mi accingo a spiegare meglio ed in maniera più esaustiva. Partendo ovviamente dal presupposto che al povero inquilino di Downing Street sia partito il capo, probabilmente dopo le troppe emozioni di un anno esaltante per

11 gennaio 2013

Elezioni, Senato, Lombardia. Bersani, Monti, Berlusconi. Regole e carte in mano. Fate il vostro gioco!


di Francesco Pignotti

Credo che in molti, a tutti i livelli (cittadini elettori, partiti, leader) si stiano interrogando, per ragioni diverse, su ciò che succederà alle prossime elezioni per il Senato. Se infatti alla Camera verrà attribuito un premio di maggioranza alla coalizione vincente a livello nazionale (presumibilmente quella di centro-sinistra) che la metterà in condizione di dar vita e sostenere un governo, al Senato verrà attribuito invece regione per regione un premio di maggioranza alla coalizione di volta in volta vincente. Non occorre essere un genio per

31 dicembre 2012

Come cambia il mondo: il 2012 in foto

di Filippo Barbagli

Che piaccia o no, Matteo Renzi ha il merito di aver portato una dialettica di cambiamento nella classe dirigente della sinistra italiana: un passaggio assolutamente necessario

19 dicembre 2012

Come funzionano le primarie per i parlamentari del PD? Regolamento e confusione


di Francesco Pignotti

Bene, il 29 e 30 dicembre si terranno le primarie per i parlamentari del Partito Democratico.
Potremmo parlare a lungo di ciò; potremmo innanzitutto vedere quali sono gli aspetti positivi, quali le criticità, i rischi, le conseguenze, nonché le cause, le motivazioni che hanno spinto il Pd a decidere per questa forma atipica di consultazione primaria, motivazioni legate in primis a ragioni di opportunità politica comprensibili alla luce del momento contingente e degli ultimi avvenimenti. Preferisco però rimandare, per chi volesse, alla breve discussione che su questi punti è nata il 12 dicembre sul gruppo aperto di Briciole Politiche su FacebookPotremmo anche andare a vedere e analizzare il regolamento del Partito Democratico per le

14 dicembre 2012

La nuova vigilanza bancaria in Europa (spiegata ad un amico)

di Filippo Barbagli

Oggi l'Ecofin ha approvato la normativa che istituisce un nuovo sistema di vigilanza bancaria centralizzata per l'Unione Europea, o meglio, per i paesi dell'Eurozona e quelli fuori che vogliono aderirvi. Il testo è stato un passo fondamentale per i negoziati del prossimo Consiglio Europeo (che tenterà di tappare i buchi dopo quello disastroso del 21-23 novembre) sul futuro finanziario dell'Unione. Dovrà passare poi anche dal benestare del Parlamento Europeo. Quando si parla di un sistema "poco democratico"...
Copio ed incollo, a sfida della mia capacità di spiegazione e presunte doti di chiarezza, il messaggio

13 dicembre 2012

Per il diritto di voto a 16 anni

  
La "presidenta" Kirchner (Getty)
di Filippo Barbagli

Il 10 settembre scorso il Parlamento Europeo ha emesso una dichiarazione per l'istituzionalizzazione del diritto di voto dal compimento del sedicesimo anno d'età. La mossa rientra nell'ottica dell'iniziativa lanciata dal Forum Europeo della Gioventù, « vote@16 », nata da una risoluzione del 2006. Attualmente la situazione in Europa si articola nella seguente maniera: il voto a 16 anni è possibile in Austria, nelle dipendenze della Corona britannica (Isola di

6 dicembre 2012

La fine di Monti, il ritorno di Silvio e l'occasione della vita per il PD


di Francesco Pignotti

Stamani il PDL è passato dal voto favorevole al governo all'astensione sul decreto sviluppo. Pur non facendo mancare il numero legale, è uscito dall'aula, in quanto se fosse rimasto, astenendosi, ciò sarebbe equivalso, a norma di regolamento del Senato, ad un voto contrario.
Quello che emerge comunque, è che il governo Monti non ha più la maggioranza che aveva fino a poco tempo fa. Il centro destra, dopo l'annuncio di ieri sera di Silvio Berlusconi, sembra aver deciso di far cadere il governo, per andare ad elezioni nello stesso giorno in cui si terranno quelle

26 novembre 2012

Riflessioni. Groviglio (entusiasta) di pensieri sulle primarie


di Francesco Pignotti

A scrutinio ancora in corso, alcune riflessioni. Istintive, di getto.
Una giornata bella, storica io credo, per il centro-sinistra italiano. Oggi 3 milioni e mezzo di persone sono andate a votare per scegliere il leader del centro-sinistra alle prossime elezioni politiche. Ma non è solo questo. No. Oggi milioni di cittadini italiani si sono sentiti nuovamente uniti, un popolo, una comunità attiva che partecipa e che democraticamente si esprime. Una grande prova. Io ci vedo un messaggio positivo e di speranza.
Oggi poi io vedo un PD più simile a quello che si prometteva di essere nel 2007, al momento della sua nascita, prima di perdersi e chiudersi in se stesso. Spero che questa sia l'occasione per vedere

16 novembre 2012

Cose dell'altro mondo!

Stamani mi sveglio e accendo la Tv qualche minuto. Mi fermo su RaiTre, c'è Agorà. In studio e in collegamento sono presenti vari ospiti. Mi fermo in particolare ad ascoltare le parole di Rosy Bindi, presidente del PD. Si parla della situazione difficile del nostro paese, delle difficoltà di moltissimi cittadini italiani, di molti lavoratori, degli operai del Sulcis, degli studenti che sono da poco scesi in piazza per protestare. E la Bindi parla in difesa di tutti loro, dice di come tante persone (lavoratori, studenti, anziani, famiglie) vivano situazioni molto complicate, un'esistenza e una vita di difficoltà economiche, incertezza, sacrifici. Poi il conduttore Vianello lancia un servizio,

7 novembre 2012

#FourMoreThings: 4 cose che queste elezioni ci dicono

Potremmo già scrivere un libro sulle elezioni americane appena concluse. Ma voglio soffermarmi brevemente solo su quattro aspetti principali.

1. Come credo ormai tutti sappiano, Obama verrà riconfermato presidente degli Stati Uniti anche per un secondo mandato quadriennale. FourMoreYears, come è stato scritto dovunque sul web un po' da tutti. Una riconferma importante, che non solo è dovuta alla conquista da parte del presidente di un numero maggiore di grandi elettori rispetto allo sfidante in base al meccanismo elettorale "winner takes all" stato per stato,

29 ottobre 2012

God save the Erasmus, God save the Europe (aussi en français)

The Erasmus logo
The end of a dream?
During the last weeks the question about the exhaustion of funds for Erasmus has attrired a lot of attention in all the countries that joined this project. Since the first days of October, when the voice bounced between websites and news agencies, former Erasmus students, politicians, and intellectuals from all over Europe have launched appeals with the purpose that the funds for the project will be not empty in the future On October 23, the Commission began a final round of negotiations with the member states to determine the amount of these funds. The term is

27 ottobre 2012

E' tempo di futuro. Stavolta per davvero

Di ritorno dal Mandela Forum di Firenze, tappa fiorentina del tour di Matteo Renzi (e da una giornata piuttosto pesante), potrei scrivere di cosa Renzi ha raccontato alla platea di più di 5000 persone, di come lo ha fatto, di come penso andranno queste primarie e poi le elezioni. Potrei analizzare insomma, come per motivi di studio sono spesso abituato a fare. Ma stasera scelgo di lasciare da parte le analisi e le previsioni e di esprimere quello che sento.
E comincio dicendo innanzitutto che stasera sono ottimista e fiducioso. Lo sono perché mi sembra di vedere un partito, il PD, che, nonostante tutto, nonostante le numerose critiche che io per primo gli rivolgo, nonostante le difficoltà e le contraddizioni che talvolta paiono insanabili, ha voglia di tornare quel partito che si prometteva di essere poco più di