28 marzo 2013

Un pre-incarico nella nebbia: gli scenari (parte III)

di Francesco Pignotti e Matteo Figoli

Gli ultimi due post sugli scenari possibili per il nuovo governo non sono stati semplici da scrivere. La confusione è l'unico dato certo e qualcosa è sicuramente sfuggito.
In particolare mi fa notare oggi il coautore di questo intervento che un settimo scenario - potabile alla pari di tutti gli altri per quanto ne sappiamo (ovvero quasi zero) - manca.
E manca il ragionamento che ci sta dietro. E dunque:

Scenario n.7: Governo di un "altro" sostenuto da Pd e M5S
Nell'ipotesi di un fallimento di qualsiasi governo Bersani, perchè non tener di conto di quella di un governo PD-M5S guidato da una personalità a la Boldrini-Grasso-Rodotà? Un esponenente del genere non sarebbe in effetti squalificato, come invece nel caso di Bersani, dall'appartenenza alla kasta-vecchia politica e potrebbe dar vita ad un governo di minoranza in senso sostanziale (abbiamo già visto qui che non può esserlo in senso formale) sul modello siciliano, con un voto di fiducia iniziale da parte del gruppo M5S, se Grillo si convincerà che questa ipotesi è accettabile, o da parte di un gruppo di senatori grillini, se, come nel caso di Grasso, il leader genovese non riuscirà ad avere il pieno controllo sulle scelte della sua delegazione parlamentare. Il PD potrebbe in questo modo portare avanti alcune riforme volute anche dagli elettori del M5S, e magari alcuni di quegli 8 famigerati punti, con l'appoggio di volta in volta concesso dal gruppo del M5S, anche per sgonfiare elettoralmente le prestese di Grillo (che però ne è perfettamente al corrente...). Il M5S potrebbe, da parte sua, uscire dalla situazione di stallo e mostrarsi responsabile. Volenti o nolenti, infatti, le difficoltà nel governare il gruppo parlamentare di Grillo emergeranno prima o poi e lui dovrà farci i conti. E questa potrebbe essere una buona strada per "anticipare" il problema.
Non so se uno scenario simile è possibile, primo perchè Grillo proprio ieri dichiarava questo: " Pd e Pdl hanno governato a turno per vent’anni, hanno curato i loro interessi, smembrato il tessuto industriale, tagliato lo Stato sociale, distrutto l’innovazione e la ricerca. Pdl e pdmenoelle sono vent’anni che ci prendono per il culo e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai coglioni dopo PenatiTedescoDell’UtriCuffaroMonte Paschi di Siena, dopo il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e cento leggi abominio... i figli di NN vi manderanno a casa, in un modo o nell’altro, il tempo è dalla loro parte" e potrebbe voler continuare con la strategia del "tanto peggio, tanto meglio", e poi perchè non è detto che i parlamentari del M5S possano ripetere ciò che è successo per alcuni di loro al Senato con Grasso, ovvero discostarsi dalla linea del capo. La scelta del nome di un "altro" resta poi, in definitiva, in mano a Napolitano.
Vedremo, ma resta il fatto che anche questo è uno scenario probabile e da tenere in considerazione, al pari di tutti gli altri già visti.