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18 luglio 2013

Il PD e quella minoranza indignata

Alessandro Bezzi

Mi ero promesso di non scrivere niente degli equilibrismi politici di questo PD: non solo perché c’è chi lo ha già fatto molto meglio di quanto saprei fare io (Wu Ming su Internazionale, per dirne una), ma soprattutto perché mi pare inutile, visto il peso e la coerenza politica che il centrosinistra sta dimostrando di avere. Stuzzicato da qualche amico, però, ho pensato di fissare alcuni spunti.

17 maggio 2013

Social Winner, come la Rete ha giocato un ruolo decisivo nelle elezioni 2013


Alessandro Bezzi

Questa storia inizia all’alba del 2013, quando due esperti conoscitori delle potenzialità del web come Riccardo Luna e Marco Pratellesi decidono di creare un portale per raccontare l’imminente campagna elettorale. Assieme ad un team di giovani giornalisti, danno vita a Italia2013, un portale per aggregare in tempo reale tutti i contenuti online relativi alle elezioni. Social Winner, come la Rete ha giocato un ruolo decisivo nelle elezioni 2013 è il racconto collettivo di questo esperimento, innovativo nella forma (da quel che so, il primo esperimento di data journalism in Italia) e sorprendente nei risultati.

6 maggio 2013

It's Capitalism, stupid! Democrazia oltre il capitalismo?

Nell'ambito delle iniziative di dibattito e riflessione sull'Europa al tempo della crisi economica e dell'austerità promosse da il "Collettivo Prezzemolo" (studenti e ricercatori dell'Istituto Universitario Europeo), oggi alle ore 17 presso la Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" di Firenze, Lorenzo Cini presenterà il suo libro "Società civile e democrazia radicale".

27 aprile 2013

E adesso?


di Alessandro Bezzi

E adesso? Con l’appoggio bipartisan a Napolitano e il governo “di larghe intese”, il Pd è riuscito a legittimare chi ne criticava la sostanziale convergenza e le affinità con il centrodestra. Ma le decisioni delle ultime due settimane impongono anche di guardare con diversi occhi al passato: si voleva davvero offrire un modello di società diverso dal berlusconismo, che oramai ha egemonizzato culturalmente il Paese, o si trattava solo di portare avanti un teatrino?

21 aprile 2013

Il dente avvelenato: riflessioni sul Napolitano bis

di Alessandro Bezzi


Sono stato via due giorni: giusto il tempo di assistere al suicidio di un partito che rischia di affossare un intero Paese. Ho seguito in tempo reale l'elezione, senza però avere l'occasione di ragionarne con voi, e voglio provarci stasera, con un approccio più "di pancia”.

19 aprile 2013

La rabbia e l'orgoglio...di sinistra

di Filippo Barbagli

Non scriverò ora da dottore in scienze politiche, ma da elettore, deluso, di sinistra.
Non è da me, ma arrivo subito al dunque. Alla quarta votazione per eleggere il futuro Capo dello Stato, la prima in cui sarebbe bastata la maggioranza assoluta di 504 voti, il “candidato” del Partito Democratico, l'ex Presidente della Commissione Europea ed ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, non è stato eletto. Ma non perché ai 494 voti possibili del suo schieramento non si siano aggiunti 10 in extremis per porre fine a quest'agonia, ma perché il Professore ne ha ricevuti ben 100 in meno, 393. 

17 aprile 2013

Rodotà, ultima chiamata PD?

di Alessandro Bezzi

Dopo una presidenza tanto forte quanto discutibile come quella di Napolitano, è evidente che il ruolo che eserciterà il prossimo Capo dello Stato sarà determinante. Non un semplice garante delle istituzioni, ma anche intervento propositivo in uno scenario sempre più delicato sul piano politico ed economico, italiano ed europeo. Senza pensare,

15 aprile 2013

Le 3 ragioni del pantano PD - PDL


di Francesco Pignotti

Scrive chi, ben prima della situazione di stallo in cui ci troviamo - senza governo da quasi due mesi -, è ostile ai governissimi, alle larghe intese, alle convergenze parallele, alle non sfiducie, ai consociativismi deleteri, di quelli che in Italia conosciamo fin troppo bene. Scrive chi si indignava in campagna elettorale quando ascoltava certi leader della propria parte politica affermare

28 marzo 2013

Un pre-incarico nella nebbia: gli scenari (parte III)

di Francesco Pignotti e Matteo Figoli

Gli ultimi due post sugli scenari possibili per il nuovo governo non sono stati semplici da scrivere. La confusione è l'unico dato certo e qualcosa è sicuramente sfuggito.
In particolare mi fa notare oggi il coautore di questo intervento che un settimo scenario - potabile alla pari di tutti gli altri per quanto ne sappiamo (ovvero quasi zero) - manca.
E manca il ragionamento che ci sta dietro. E dunque:

27 marzo 2013

Un pre-incarico nella nebbia: gli scenari (parte II)

di Francesco Pignotti

Dunque, dicevamo...

Scenario n°3: Governo Bersani di larghe intese Pd-Pdl-Centro
È questa l'ipotesi su cui tutti gli occhi sono puntati. Un governo Pd-Pdl, una riedizione dello spirito della Bicamerale D'Alema-Berlusconi, una Grosse Koalition che abbracci tutto l'"arco costituzionale",

26 marzo 2013

Un pre-incarico nella nebbia: gli scenari (parte I)

La distribuzione dei seggi al Senato
(Il Post)
di Francesco Pignotti

Sento quasi come un obbligo quello di scrivere a proposito della situazione di stallo nella vicenda della formazione del prossimo governo italiano. Insomma, è quello di cui ogni blog di politica dovrebbe occuparsi in questi giorni confusi. Ci penso, cerco un appiglio, un punto di vista da privilegiare per affrontare in qualche modo la questione. Ma non ci riesco.
Avete presente la nebbia di cui parlava il Presidente Napolitano qualche giorno fa? Ecco, qualunque cosa intendesse lui, io sono in balìa di quella nebbia. E coi fari spenti. Vogliano perdonarmi i nostri lettori.
Le uniche certezze, purtroppo (o per fortuna), rimangono i numeri. Alla Camera la coalizione di centrosinistra può

11 marzo 2013

Renzi e il futuro del PD, questa gioiosa smacchiatrice da guerra

di Francesco Pignotti

Mentre sembra naufragare l'ipotesi di "governo 8 punti" Pd-M5S targato Bersani, mentre a destra si combattono disturbi visivi a colpi di visite fiscali, nel Pd si sta aprendo una partita che sarà decisiva per le sorti del partito nato appena 5 anni fa.
Il PD doveva essere un partito leggero, ma non lo è. Un partito a vocazione maggioritaria, ma non lo è. Un partito di elettori, più che di eletti e di iscritti, ma non lo è. Il PD, dopo 5 anni, è un qualcosa di profondamente diverso da quello che, almeno io,

7 marzo 2013

Le elezioni italiane e l'Europa

di Filippo Barbagli

Noi italiani siamo un popolo autocelebrativo, ci piace cullarci nell'idea che la nostra terra abbia dato i natali agli uomini più illustri della Storia. Poteva essere vero fino a qualche secolo fa, anzi, azzardiamoci, in certi ambienti, fino al secolo scorso. Ma il XX secolo, ed i primi decenni di quello attuale hanno regalato la celebrità internazionale a Mussolini, Berlusconi e da qualche giorno, Beppe Grillo (non parlatemi di calciatori, perché, con tutto l'emozionante rispetto, pur sempre di tirà du calci al pallone si tratta). Oggi Beppe Grillo tiene le sorti dell'Italia via Twitter. Chi tiene le sorti dell'Italia tiene quelle dell'euro. E sulle sorti della moneta unica si regge l'Unione Europea. E quindi il destino di 500 milioni di persone. Ed in ultima istanza quello del mondo.
Si salvi chi può.

27 febbraio 2013

Perché il centrosinistra non ha vinto?


di Francesco Pignotti

Il condizionale passato va di moda in queste ore. Ma, un po’ perché è inevitabile ed un po’ perché posso dire che nel mio caso è stato a suo tempo declinato all’indicativo presente, voglio dire che sarebbe servito un Pd omeopata. Già, un Pd ed un centrosinistra omeopati.

L’omeopatia cerca di curare un male facendo ricorso a quello stesso male, ma utilizzandolo e somministrandolo al paziente in una quantità fortemente diluita, secondo il principio di similitudine del

26 febbraio 2013

I giovani al voto: chi hanno votato gli under 25?

di Francesco Pignotti

Queste elezioni ci dicono milioni di cose.
Proviamo a chiederci questa. A chi hanno dato il proprio voto i più giovani, gli under 25 come me?
Scrivo questo brevissimo post perché ritengo che la risposta a questa domanda sia fondamentale.

Possiamo provare a rispondere calcolando la differenza tra il totale dei voti validi alla Camera e quelli al Senato, dal momento che i voti in più che troviamo nel primo caso sono proprio quelli dei maggiorenni under 25, che al Senato non possono votare. Questi voti in più sono esattamente 3.520.210. Come si sono distribuite questi 3.520.210 di preferenze under 25 alla Camera?

25 febbraio 2013

Elezioni 2013: vincitori e sconfitti (per ora)

di Alessandro Bezzi e Francesco Pignotti

Vi propongo un “pezzo a caldo” scritto da Alessandro Bezzi. Lo pubblico integralmente, così come ricevuto dall’autore, e mi permetto solo un brevissimo commento finale.

"Un classico delle elezioni italiane è che, solitamente, tutti si dichiarano vincitori; tanto più con una legge elettorale che assegna premi regionali e favorisce di fatto l’ingovernabilità. Nonostante questo, i risultati di questa tornata elettorale sono così lampanti da rendere evidenti vincitori e sconfitti della competizione.

23 febbraio 2013

Elezioni 24 e 25 Febbraio: i pronostici

di Francesco Pignotti

Abbiamo visto ieri come funziona l'elezione del Senato (Ma come funzione l'elezione del Senato?).
Se si osserva la tabella presente in quel post, che indica quanti seggi al Senato vengono attribuiti in ogni regione e a quanti seggi ammonta in ciascuna regione il premio di maggioranza per il vincitore, si comprende come l'esito delle votazioni che si apriranno domani sia del tutto incerto e come esso dipenda dal risultato elettorale di alcune regioni 

22 febbraio 2013

Ma come funziona l'elezione del Senato?

di Francesco Pignotti

L'ennesimo pezzo sul Senato? Ebbene sì, e d'altronde a due giorni da queste incertissime elezioni non potrebbe essere altrimenti. Non intendo - o perlomeno non ancora in questo post - disegnare tutti i possibili scenari, ma per adesso solamente provare a spiegare nel modo più chiaro possibile il perché di questa incertezza che regna sull'esito dell'elezione del Senato.
Come credo ormai tutti sappiano, la nostra legge elettorale prevede che alla Camera chi vince, anche con un