19 aprile 2013

La rabbia e l'orgoglio...di sinistra

di Filippo Barbagli

Non scriverò ora da dottore in scienze politiche, ma da elettore, deluso, di sinistra.
Non è da me, ma arrivo subito al dunque. Alla quarta votazione per eleggere il futuro Capo dello Stato, la prima in cui sarebbe bastata la maggioranza assoluta di 504 voti, il “candidato” del Partito Democratico, l'ex Presidente della Commissione Europea ed ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, non è stato eletto. Ma non perché ai 494 voti possibili del suo schieramento non si siano aggiunti 10 in extremis per porre fine a quest'agonia, ma perché il Professore ne ha ricevuti ben 100 in meno, 393. 

Lasciatemi dire una cosa, poco istituzionale, ma più sentimentale. Ma vaffanculo.
Non perché sia un partigiano di Prodi. Però da europeista ed uomo di sinistra lo stimo particolarmente, per vari motivi: quando fu per la prima volta a capo del governo, risanò le finanze (altro che Monti ed IMU!) e rese possibile l'ingresso dell'Italia nell'euro. Basterebbe solo questo, ma comunque a tutte le persone poco dotate di capacità analitiche vorrei ricordare che se il nostro paese, come in tanti cretini evocano oggi, avesse mantenuto la lira, avremmo potuto tranquillamente fare domanda di adesione all'Unione Africana (che con tutto il rispetto, manco ci meritano). Economisti -pseudo tali- spiegatemi la salvezza dell'Italia con la lira quando i nostri maggiori partners economici avrebbero avuto l'euro. Da Presidente della Commissione Europea guidò i lavori del Trattato di Nizza (che introdusse la Carta Fondamentale dei Diritti dell'Unione, non ratificata dal Regno Unito....di Tony Blair), per l'Agenda Sociale Europea, il grande allargamento del 2004 ed infine la Convenzione per la Costituzione mai nata...., perdonatemi, sto divagando. Questo per dire che la critica, pur muovendo da presupposti giustissimi, del centrodestra a Prodi è faziosa e priva di senso, visto la caratura del personaggio. E ricordo che avevano la stessa posizione anche su Napolitano sette anni fa, ma poi il Re Giorgio si è dimostrato ultimamente un impareggiabile tutelatore degli interessi di Berlusconi e cricca mafiosa...
Prodi io non l'avrei mai mandato così al macello, non in questo caso. Perché oggi è l'ennesima conferma di un cambiamento importante nel nostro paese.
Il Partito Democratico è morto.
Aggiungo, spero che con questa nava affondi anche quella classe politica della sinistra in barca a vela e suorine, dell'inciucio, di D'Alema e della Bindi. Dai tempi dell'orribile bicamerale che questa gentaccia (mi sento un po' Grillo!) rovina la sinistra. Sono riusciti a trasformare quella bellissima innovazione che era l'idea del PD, in un contenitore di correnti moderate, cattolicheggianti, conservatrici, pseudo riformiste. Con i risultati che oggi ci risultano evidenti davanti agli occhi: ieri il Bersani, il trionfante vincitore delle primarie del PD, quello “votiamo lui perché è di sinistra, Renzi è di destra”, che abbraccia il pesce lesso Alfano, oggi una figura come Prodi snobbata da 100 grandi elettori.
Ma soprattutto un PD che anche questa volta non è riuscito a capitalizzare l'orribile eredità lasciata da Berlusconi per vincere. Lo continuerò a ripetere fino a perdere il fiato, sono sempre stato critico del mio sindaco, Matteo Renzi, ma a quest'ultimo bisogna riconoscere il sacrosanto valore di aver apportato la questione del rinnovamento/rottamazione all'interno di un partito incancrenito da persone di bassa lega come Rutelli, Binetti, D'Alema e così via. Facce nuove, magari non con un pedigree canonico di sinistra, ma almeno diamogli il tempo di dimostrare che i nostri dubbi erano fondati.
Perché se diventiamo conservatori noi di sinistra, allora è finita.
E poi perchè so di non essere l'unico che andò entusiasta a votare per la nascita del PD nel 2007, per poi “emigrare” verso indipendenti o SEL, in quanto sentendomi “tradito” nelle mie aspirazioni da un partito che di nuovo aveva soltanto il nome.
Non voglio dare il mio endorsement a Renzi, basta leggere quello che ho scritto subito dopo le elezioni di febbraio, ma voglio dire esprimere la mia rabbia.
La rabbia perchè la coalizione del PD e di SEL non ha saputo portare avanti ed in maniera organica un progetto di riforma socialdemocratica per un paese allo sbaraglio. Perché quello che la sinistra socialdemocratica avrà sempre di più rispetto alla destra conservatrice e liberale è la speranza di progresso e riforma verso un mondo migliore, più giusto, più equo. Ed è quello che serviva disperatamente all'Italia in questo momento che dura ormai anni.
Ho un sogno. Irrealizzabile, ma spero che venga compreso.
Probabilmente Rodotà sarà il deus ex machina per uscire da questa situazione. E l'incoronazione del Movimento 5 Stelle come forza legale e sistemica della politica italiana (sono un critico dei grillini, ma ricordiamolo ai giornali, perché un italiano su 4 li ha votati...).

Ma se domani venisse eletta Emma Bonino?
Il solito candidato nascosto e tirato fuori dal cilindro al momento opportuno.
Sarebbe il primo capo dello stato donna.
E' un politico molto apprezzato, che raccoglie consensi bipartisan.
Commissaria europea (quindi l'esigenza “credibilità internazionale” sarebbe soddisfatta), nominata in quota centrodestra Berlusconi, durante la Commissione del Prodi suddetto. Ministro del suo governo tra il 2006 ed il 2008.
Paladina radicale delle battaglie per i diritti civili.
Dea indiscussa del pantheon progressista.
Sondaggi in mano, la più apprezzata dagli italiani. Un Colle più vicino a noi insomma.

Poi Bersani torna ai suoi colli piacentini. L'ho sempre difeso, ma probabilmente questo mese e mezzo l'hanno provato, e ieri ha dato il peggio. Che si dimetta dopo l'elezione del Capo dello Stato. A quel punto poi il PD può:
  • spaccarsi/morire
  • indire nuove primarie lampo, ma non “Italia Bene Comune”, bensì “che minchia siamo?”

A quel punto ci potrebbe essere una sfida Renzi-Barca.
Renzi vince.
I più intransigenti,“di sinistra”, che magari non si riconosco nel programma di Renzi (con un Serra ministro delle finanze? Oh cielo...), emigrano verso SEL guidata da Boldrini. Nichi, ti voglio bene, ma.....
A quel punto abbiamo due formazioni: un ciòcherestadelPD sotto la guida di Renzi, possibile vincitore di elezioni posticipate tra qualche mese, ed un SEL ingigantito. Due partiti di centrosinistra e sinistra capaci di instaurare una dialettica/confronto fruttuoso che ridia un senso a questa tragedia shakesperiana.


Andiamo a riprenderci questo paese, a dargli una nuova fondazione sociale e valoriale. Perchè così è rovinato. E c'è in gioco il nostro futuro. Non cerchiamo, ma vinciamole, le prossime elezioni.
Ed ovviamente anche per avere un governo che legalizzi la droga, così certi miei interventi sul blog possano essere giustificati.