2 maggio 2011

Osama è morto, ed Obama?

In realtà volevo inaugurare la rubrica di politica estera con la guerra in Libia, ma l'attualità mi ha colto di sorpresa. Infatti ho appreso la notizia che il nostro carissimo Osama ci ha lasciati mentre ero a correre stamattina, e solo dopo ho realizzato che è anche grazie a lui se oggi m'interesso di politica internazionale. Quindi questo post te lo dedico tutto Mr.Bin, che ora di sicuro starà cantando "in fondo al mar" nel Mar Arabico.
E' vero, fu dopo l'11 settembre che cominciai a leggere i giornali, prima gli articoli sulla guerra in Afghanistan, poi tutte le polemiche pacifiste sull'Iraq, ed anno dopo anno sono sempre stati gli argomenti che ho prediletto.
Alla mensa oggi, stavamo parlando con i miei amici erasmus dell'uccisione del capo di Al Qaeda. Intanto non riuscivo a togliermi di testa il ricordo delle immagini dell'esecuzione sommaria di Saddam Hussein. Non che gli statunitensi fossero direttamente coinvolti, ma per chi è cresciuto negli anni '90, abituato ad una percezione della potenza americana come il "Bene" (e dunque cioò implica il rifiuto della violenza assoluta, l'uccisione), boh, mi fa ancora effetto. Fare due guerre per andare a cercare due "Cattivi", un dittatore ed un terrorista, e catturarli ed ucciderli come vermi nei loro nascondigli, questa non è una cosa da "Buoni". Quest'ultimi ti catturano, ti mostrano al mondo, e poi ti processano. Ed invece ad Osama l'hanno ucciso e gettato in mare. Con delle foto del cadavere false. Roberto Giacobbo esulta, a Voyager si potrà disquisire ora della falsa morte di Bin Laden, e non più del Graal e degli Ufo.
Scusatemi, sto divagando. Dicevo che ero alla mensa. C'era anche un mio amico americano, J. (avessimo a violare la privacy...), e le sue affermazioni mi hanno fatto riflettere. In primis sosteneva che Obama (alla faccia di Osama...), s'è guadagnato la rielezione l'anno prossimo - fatto alquanto sicuro comunque, se i repubblicani piazzano la Palin-, ma soprattutto che adesso gli americani possono lasciare l'Afghanistan.
Cosa?!? Cito solo due fatti: l'Iraq post Saddam innanzitutto. Va bene, SH regnava in Iraq, al contrario di Osama 10 anni fa. Però, non mi sembra che l'Iraq se la stia cavando bene in questo momento. Lasciare ora l'Afghanistan vuol dire fare la fine dei Sovietici 22 anni fa. E qui mi ricollego al secondo elemento: considererei l'Afghanistan, oggi, come un esempio di failed state : il potere centrale insediato a Kabul protetto dalle armate straniere,in primis quella statunitense, vaste parti del territorio nazionale controllate dai Talebani o sai signori della guerra, nominalmente fedeli a Kabul, ma in realtà interessati solo alla gestione del traffico dell'oppio di cui l'Afghanistan è il maggiore produttore mondiale. Senza contare le zone di confine con il Pakistan, dove si nascondeva Osamuccio, con la regione delle "Zone Tribali", cioè un'area di terra controllata de facto dalle tribù Pashtun (l'etnia predominante in Afghanistan). Insomma, ritirare le truppe vuol dire lasciare il paese a morire e fottersi in breve tempo. In più ora si pone il problema geopolitico più delicato, il Pakistan, che è da anni ormai sull'orlo del collasso, tra continuare ad essere un bastione occidentale tra India ed Iran, o cadere nelle mani del fondamentalismo islamico. Gli USA non possono permettersi di essere impegnati in due failed states come l'Iraq e l'Afghanistan (e le esperienze del Vietnam prima e della Somalia poi insegnano), mentre l'Iran guadagna terreno ed il Vicino Oriente, con il Maghreb, è scosso dalle Rivoluzioni. Mubarak, l'alleato più prezioso degli USA nell'area, che Obama a febbraio ha italianamente scaricato, ha già fatto una brutta fine. Dunque arrivo all'altra questione: un presidente USA come Barack Hussein, che ha basato la sua vittoria su una piattaforma idealista e pacifista, può gioire di aver portato a termine la pesante eredità lasciatagli dal simpaticone con il cappello texano in testa? Qui si mostra tutta la debole ambiguità in politica estera di Obama, nel tentativo di coinvolgere il suo messianismo di espansione della democrazia pacificamente con la politica neocon intervenista di Bush. Insomma, può la Nazione che ancora vuole essere la leader della difesa dei diritti umani nel mondo, gioire della morte di un vile? della sua uccisione? O vengono prima i diritti dei suoi concittadini? Un diritto, non scritto di sicuro ma che un'Antigone ci può sempre mostrare la sua importanza, un diritto di vendetta? Finchè la vita è un valore così importante, e quando altri istinti primari la sorpassano? Ma ricordiamoci che negli USA c'è ancora la pena di morte e che non hanno ratificato lo statuto della Corte Penale Internazionale.
Ho visto foto di grandi feste nell'altra costa dell'atlantico, anche nelle università, tra i giovani come il sottoscritto. I loro visi avevano un che di similare a quelli dei giovani che avevo visto in tv, nelle strade palestinesi, l'11 settembre di dieci anni fa. J., il ragazzo americano, mi ha detto che bisogna essere statunitensi per capirlo, bisogna aver perduto qualcosa dieci anni fa. Allora mi chiedo, bisogna aver identificato in un uomo il Male, il brutto del mondo, il colpevole il cui fio va pagato tramite un atto primario e brutale, antico come l'uomo? Hanno ucciso il cattivo, l'uomo che ha fatto morire i loro compatrioti, o hanno ucciso l'uomo che ha sfidato il loro sogno di pax americana, la loro potenza, la loro giornata tra piscina, partita di football e bbq? O è solo il grido di vittoria ed auto-riassicurazione di un'iperpotenza in declino, che si vuole convicere, dopo due guerre disastrose e la crisi economica, di avere ancora un manifest destiny? Resta una certezza, si chiama al Zawahiri. Allievo di Sayd Qutb, capo dei Fratelli Musulmani dal '50 al '66. Gli stessi che oggi si pongono come partito moderato e maggioritario dell'Egitto post Mubarak. Qutb ha scritto "Regno ed autorità di Dio", il mein kampf dei fondamentalisti islamici, quello in cui si dice che la jihad deve avere come obiettivo ultimo l'hakimiya : l'autorità di dio, il loro ovviamente, deve essere esercitata su tutto il globo, con ogni mezzo, in primis, la guerra.
Osama che pratica fish watching può divederci, possiamo criticare o lodare l'azione degli USA a priori, possiamo sottovalutare il vero gioco delle parti. Qui si tratta solo di fornire una gerarchia di valori, non di diritti. Allora, la pace è fatta ora? i morti delle Torri riposeranno in pace? o abbiamo tagliato la testa ad un pericolo passato,presente e futuro, anche per noi? Il bene ha trionfato sul male? e dio è dio o è allah?
BARBA