4 giugno 2011

Gli italiani e il nucleare


Il 12 e 13 Giugno si terranno i 4 referendum relativi alle questioni "legittimo impedimento", "acqua pubblica" ed "energia nucleare". Anche quest'ultimo tema sarà infatti materia sottoposta a referendum, come alla fine ha deciso la Corte di Cassazione.
La questione energetica in Italia (come nel resto d'Europa e del mondo) è molto complessa e sicuramente cruciale e fondamentale per il nostro futuro e per quello del mondo che lasceremo a chi verrà dopo di noi. Una questione che, visto anche il momento politico contingente, si presta facilmente ad essere strumentalizzata, politicizzata, "tirata per la giacca". Io spero, anzi credo, che se qualcuno lo fa, se qualcuno, chiunque esso sia, utilizza politicamente per ottenere risultati a breve termine una questione come quella
energetica, lo fa solamente "in più", riconoscendo comunque alla questione la fondamentale importanza che ha. Come dire: la spendo anche politicamente nell'immediato (giustamente), ma parto assumendo una posizione ragionata, meditata, quella giusta secondo me, considerata la crucialità del tema di cui si parla, a prescindere dalla situazione politica contingente (perchè fare diversamente sarebbe davvero peccato mortale).
L'opzione su cui noi elettori siamo chiamati a decidere è, in soldoni, "Nucleare SI/Nucleare NO". Per questo ripeto che si tratta di qualcosa di davvero importante. Qui si discute di come vogliamo, di come riteniamo giusto che il nostro paese (in piccolo) e l'umanità (più in generale) si procurino domani l'ENERGIA che serve loro per sopravvivere, vivere, continuare ad esistere. Forse la campagna referendaria mi sta mandando in tilt il cervello, ma esagero se dico che qui c'è in ballo il futuro nostro e di chi verrà dopo di noi? Io credo di no, visto che decidere sul modo di procurarci l'energia per il futuro significa decidere sul mo(n)do in cui vogliamo vivere.
Io non sono uno scienziato o un fisico. E di queste cose, di energia, non capisco niente. L'unica cosa di cui mi sento di essere certo è che, considerato il nostro fabbisogno energetico attuale, non possiamo continuare a produrre tutta quell'energia attraverso carbone, petrolio e gas naturale, il che, credo, equivarrebbe a condannare a morte noi e il nostro pianeta (e non tra 1 milione di anni!) a causa di emissioni, anidride carbonica ed un effetto serra sproporzionato. Le alterantive principali sono dunque l'energia nucleare e le cosiddette energie rinnovabili. Proprio perchè io davvero non capisco niente in questo campo, mi sento un po' una banderuola al vento in questi giorni, in balia da una parte di chi sponsorizza ed auspica l'introduzione del nucleare in Italia (perchè non emette, perchè fornisce tutta l'energia di cui si necessita ed anche di più, trasformando la massa in energia, perchè porterebbe ad un risparmio per tutti, riducendo la dipendenza da paesi esteri e così via), dall'altra di chi il nucleare lo avversa ed in Italia non lo vuole (perchè i rischi di una catastrofe sono troppo alti ed imprevedibili, perchè con la fissione nucleare si producono scorie radioattive per 100.000 anni che vanno stoccate e trasportate, e così via). C'è, quantomeno, un senso di inadeguatezza e di disagio nel sapere di essere determinante col proprio voto riguardo una questione così delicata ed importante, date le conoscenze effettive e la (dis)informazione su ciò di cui si sta parlando. Ma la questione ci riguarda più che mai, ed è giusto che a decidere siamo noi.
Personalmente voterò SI all'abrogazione della (nuovissima) legge che prevede, anche se in modo molto sibillino, l'introduzione del nucleare in Italia. La mia è forse una presa di posizione maturata anche sull'onda dell'emozione procurata dai recenti eventi giapponesi (peraltro incredibilmente scomparsi da giornali, TV, media italiani)? Probabilmente sì, ma non vedo come mi si possa dare torto. Fukushima ha rappresentato per me quello che Chernobyl ha rappresentato per chi è un po' più grande di me, ovvero ha mostrato a tutto il mondo ciò che PUO' succedere con delle centrali nucleari. Sono giustificazioni sufficienti, tranquillizzanti quelle addotte da chi afferma che quei disastri sono imputabili "solamente" a terremoti, tsunami, errori umani, scarsa manutenzione e livelli inadeguati di lavoro e che per il resto il nucleare è sicuro? Secondo me no, ed è questo il punto. Dobbiamo, io credo, tenere in considerazione tutte le variabili ed il solo fatto che una Chernobyl o una Fukushima si POSSA ripetere, a me basta per dire "no, grazie". L'emozione è stata una componente forte di fronte agli eventi di qualche mese fa, ma in questo ragionamento c'è anche un elemento razionale da non trascurare.
Voterò SI all'abrogazione anche guardando al caso tedesco. Proprio in questi giorni la Merkel ha annunciato che la Germania chiuderà tutte le centrali nucleari sul suo territorio entro il 2022; puntare sulle energie rinnovabili è una scelta sicuramente non facile, ma qualcuno in Europa lo sta già facendo e mi piacerebbe che una volta fossimo anche noi della partita, anche noi tra i primi a scommettere, a guardare avanti, a proiettarsi nel futuro, invece di accodarsi (con grande ritardo) a paesi come la Germania che così ci doppierebbero.
Detto questo, quindi, quesito n° 3, scheda di colore grigio: SI!
PIGNO