25 agosto 2013

Sondaggi, falchi e primarie

Francesco Pignotti
Quanto affidamento possiamo fare sui risultati dei sondaggi, in Italia, dopo ciò che accaduto alle ultime elezioni politiche? Molto poco, si direbbe.
Eppure, se proprio si vogliono andare a vedere, questi sondaggi, si scopre ad esempio che SWG, IPR Marketing, Tecnè, Euromedia Research ed Istituto Piepoli danno tutti in vantaggio il Pdl di Silvio Berlusconi sul Partito Democratico, secondo le ultime rilevazioni.
E, sempre volendo concedere a questi sondaggi un po' di credibilità, si potrebbe ricordare che, ad esempio, proprio l'istituto Euromedia della sondaggista di fiducia di Berlusconi, Alessandra Ghisleri, fu uno pochi a prevedere contemporaneamente, al netto della sopravvalutazione della coalizione di centrosinistra, il risultato del centrodestra attorno al 30% e quello della coalizione a sostegno di Mario Monti attorno al 10% alle passate elezioni di febbraio, mentre tutti gli altri descrivevano uno scenario diverso, come tutti certamente ricorderanno e come si può notare da questa tabella.

Un'altra cosa dicono quei sondaggi: con Matteo Renzi in campo, le cose cambierebbero per il Pd, e quindi pure per il Pdl.
Insomma, dalle parti di Arcore stanno facendo due conti e, Napolitano permettendo, forse stanno seriamente pensando ad una crisi di governo ed elezioni anticipate (ciò che chiedono i cosiddetti falchi), forse per giocare d'anticipo sulla "questione decadenza", certamente anche per evitare il rischio primarie-Renzi. 
Del resto, su quest'ultimo punto, parte del Pd (vedi le dichiarazioni del bersaniano Zoggia) si dice d'accordo, preferendo ancora una volta perdere le elezioni piuttosto che le primarie. 
Falchi, colombe, sondaggi, elezioni, primarie e candidati, e sullo sfondo il porcellum ancora vivo e in carne. Gli ingredienti ci sono tutti. Speriamo solo che qualcuno non faccia (l'ennesima) frittata.