di Filippo Barbagli
Non scriverò ora da
dottore in scienze politiche, ma da elettore, deluso, di sinistra.
Non è da me, ma arrivo
subito al dunque. Alla quarta votazione per eleggere il futuro Capo
dello Stato, la prima in cui sarebbe bastata la maggioranza assoluta
di 504 voti, il “candidato” del Partito Democratico, l'ex
Presidente della Commissione Europea ed ex Presidente del Consiglio
Romano Prodi, non è stato eletto. Ma non perché ai 494 voti
possibili del suo schieramento non si siano aggiunti 10 in extremis
per porre fine a quest'agonia, ma perché il Professore ne ha
ricevuti ben 100 in meno, 393.
Lasciatemi dire una cosa,
poco istituzionale, ma più sentimentale. Ma vaffanculo.
Non perché sia un
partigiano di Prodi. Però da europeista ed uomo di sinistra lo stimo
particolarmente, per vari motivi: quando fu per la prima volta a capo
del governo, risanò le finanze (altro che Monti ed IMU!) e rese
possibile l'ingresso dell'Italia nell'euro. Basterebbe solo questo,
ma comunque a tutte le persone poco dotate di capacità analitiche
vorrei ricordare che se il nostro paese, come in tanti cretini
evocano oggi, avesse mantenuto la lira, avremmo potuto
tranquillamente fare domanda di adesione all'Unione Africana (che con
tutto il rispetto, manco ci meritano). Economisti -pseudo tali-
spiegatemi la salvezza dell'Italia con la lira quando i nostri
maggiori partners economici avrebbero avuto l'euro. Da Presidente
della Commissione Europea guidò i lavori del Trattato di Nizza (che
introdusse la Carta Fondamentale dei Diritti dell'Unione, non
ratificata dal Regno Unito....di Tony Blair), per l'Agenda Sociale
Europea, il grande allargamento del 2004 ed infine la Convenzione per
la Costituzione mai nata...., perdonatemi, sto divagando. Questo per
dire che la critica, pur muovendo da presupposti giustissimi, del
centrodestra a Prodi è faziosa e priva di senso, visto la caratura
del personaggio. E ricordo che avevano la stessa posizione anche su
Napolitano sette anni fa, ma poi il Re Giorgio si è dimostrato ultimamente un
impareggiabile tutelatore degli interessi di Berlusconi e cricca
mafiosa...
Prodi io non l'avrei mai
mandato così al macello, non in questo caso. Perché oggi è
l'ennesima conferma di un cambiamento importante nel nostro paese.
Il Partito Democratico è
morto.
Aggiungo, spero che con
questa nava affondi anche quella classe politica della sinistra in
barca a vela e suorine, dell'inciucio, di D'Alema e della Bindi. Dai tempi
dell'orribile bicamerale che questa gentaccia (mi sento un po'
Grillo!) rovina la sinistra. Sono riusciti a trasformare quella
bellissima innovazione che era l'idea del PD, in un contenitore di
correnti moderate, cattolicheggianti, conservatrici, pseudo
riformiste. Con i risultati che oggi ci risultano evidenti davanti
agli occhi: ieri il Bersani, il trionfante vincitore delle primarie
del PD, quello “votiamo lui perché è di sinistra, Renzi è di
destra”, che abbraccia il pesce lesso Alfano, oggi una figura come
Prodi snobbata da 100 grandi elettori.
Ma soprattutto un PD che
anche questa volta non è riuscito a capitalizzare l'orribile eredità
lasciata da Berlusconi per vincere. Lo continuerò a ripetere fino a
perdere il fiato, sono sempre stato critico del mio sindaco, Matteo
Renzi, ma a quest'ultimo bisogna riconoscere il sacrosanto valore di
aver apportato la questione del rinnovamento/rottamazione all'interno
di un partito incancrenito da persone di bassa lega come Rutelli,
Binetti, D'Alema e così via. Facce nuove, magari non con un pedigree
canonico di sinistra, ma almeno diamogli il tempo di dimostrare che i
nostri dubbi erano fondati.
Perché se diventiamo
conservatori noi di sinistra, allora è finita.
E poi perchè so di non
essere l'unico che andò entusiasta a votare per la nascita del PD
nel 2007, per poi “emigrare” verso indipendenti o SEL, in quanto
sentendomi “tradito” nelle mie aspirazioni da un partito che di
nuovo aveva soltanto il nome.
Non voglio dare il mio
endorsement a Renzi, basta leggere quello che ho scritto subito dopo le elezioni di febbraio, ma voglio dire esprimere la mia rabbia.
La rabbia perchè la
coalizione del PD e di SEL non ha saputo portare avanti ed in maniera
organica un progetto di riforma socialdemocratica per un paese allo
sbaraglio. Perché quello che la sinistra socialdemocratica avrà
sempre di più rispetto alla destra conservatrice e liberale è la
speranza di progresso e riforma verso un mondo migliore, più giusto,
più equo. Ed è quello che serviva disperatamente all'Italia in
questo momento che dura ormai anni.
Ho un sogno.
Irrealizzabile, ma spero che venga compreso.
Probabilmente Rodotà
sarà il deus ex machina per uscire da questa situazione. E
l'incoronazione del Movimento 5 Stelle come forza legale e sistemica
della politica italiana (sono un critico dei grillini, ma
ricordiamolo ai giornali, perché un italiano su 4 li ha votati...).
Ma se domani venisse
eletta Emma Bonino?
Il solito candidato
nascosto e tirato fuori dal cilindro al momento opportuno.
Sarebbe il primo capo
dello stato donna.
E' un politico molto
apprezzato, che raccoglie consensi bipartisan.
Commissaria europea
(quindi l'esigenza “credibilità internazionale” sarebbe
soddisfatta), nominata in quota centrodestra Berlusconi, durante la
Commissione del Prodi suddetto. Ministro del suo governo tra il 2006
ed il 2008.
Paladina radicale delle
battaglie per i diritti civili.
Dea indiscussa del
pantheon progressista.
Sondaggi in mano, la più
apprezzata dagli italiani. Un Colle più vicino a noi insomma.
Poi Bersani torna ai suoi
colli piacentini. L'ho sempre difeso, ma probabilmente questo mese e
mezzo l'hanno provato, e ieri ha dato il peggio. Che si dimetta dopo l'elezione del Capo dello Stato. A quel punto poi il PD
può:
- spaccarsi/morire
- indire nuove primarie lampo, ma non “Italia Bene Comune”, bensì “che minchia siamo?”
A quel punto ci potrebbe
essere una sfida Renzi-Barca.
Renzi vince.
I più intransigenti,“di
sinistra”, che magari non si riconosco nel programma di Renzi (con
un Serra ministro delle finanze? Oh cielo...), emigrano verso SEL
guidata da Boldrini. Nichi, ti voglio bene, ma.....
A quel punto abbiamo due
formazioni: un ciòcherestadelPD sotto la guida di Renzi, possibile
vincitore di elezioni posticipate tra qualche mese, ed un SEL
ingigantito. Due partiti di centrosinistra e sinistra capaci di
instaurare una dialettica/confronto fruttuoso che ridia un senso a
questa tragedia shakesperiana.
Andiamo a riprenderci
questo paese, a dargli una nuova fondazione sociale e valoriale.
Perchè così è rovinato. E c'è in gioco il nostro futuro. Non
cerchiamo, ma vinciamole, le prossime elezioni.
Ed ovviamente anche per
avere un governo che legalizzi la droga, così certi miei interventi
sul blog possano essere giustificati.