30 agosto 2014

Lo sceicco sanguinario diventato Cavaliere della Repubblica Italiana

(copyright: Bahrain News Agency)
Filippo Barbagli


Poche ore fa, mentre surfavo tra le pagine online di Le Monde, sono incappato in un articolo. Il soggetto era la protesta di alcune ONG per la presenza, sul suolo francese, dello sceicco Nasser bin Hamad Al Khalifa, figlio del re Hamad del Bahrein. Inoltre, riportava sempre il suddetto articolo, il presidente onorario della FederazioneInternazionale dei Diritti dell'Uomo ha chiesto che il giovane sceicco venga perseguito, arrestato ed -in caso- anche giudicato dalle autorità giudiziarie in quanto la Francia ha ratificato varie convenzioni contro la tortura.

Proprio quest'ultimo aspetto è il nocciolo fondamentale della questione: il presunto principe è stato accusato da varie associazioni ed ONG di tortura e violazione dei diritti umani, durante la sanguinosa repressione, nel 2011, delle sollevazioni popolari (organizzate da attivisti e dalla maggioranza sciita) ispirate dalla primavera araba.

La “rivoluzione dimenticata”, finita con l'invasione della piccola isola delle truppe del Consiglio di Cooperazione del Golfo e la sconfitta degli attivisti democratici, vide infatti in prima linea principie principesse della famiglia reale del Bahrein (sunnita), combattere e torturare i manifestanti, a detta di alcune testimonianze.

Per questi motivi, dunque, le ONG chiedono che lo sceicco venga arrestato mentre si trova in Normandia, per partecipare.....ai giochi equestri mondiali.Infatti, come molti altri omologhi membri di famiglie reali arabe arricchite con petrodollari, a Nasser piace scimmiottare il vecchio stile di vita dell'aristocrazia europea, compreso quello di darsi letteralmente all'ippica ed altri sport per ricconi.

Comunque, le richieste delle ONG ancora non hanno avuto un seguito, anzi, giovedì scorso il presidente Hollande ha incontrato all'Eliseo il re Hamad per una visita non ufficiale sulla quale non è stato reso pubblico nessun comunicato.

Nasser Al Khalifa si era già trovato in una situazione simile nel 2012, ma nel Regno Unito, quando rischiò di perdere l'immunità diplomatica a causa delle suddette accuse. Lo sceicco si sarebbe presentato alle Olimpiadi di Londra, infatti, come presidente del Comitato Olimpico del Bahrein (BOC). Il signorotto, inoltre, non facilitò la situazione con il suo atteggiamento: a maggio, due mesi prima dei Giochi, twittò le sue idee poco olimpiche: sperava che gli atleti detenuti per le proteste contro il regime fossero condannati all'ergastolo. In più, l'European Centre for Constitutional and Human Rights lo accusò di aver ordinato l'arresto, la detenzione e la tortura di almeno 150 atleti ed allenatori.

Bisogna aggiungere anche come altri membri della famiglia Al Khalifa siano stati il bersaglio di simili critiche: il principe ereditario Salman, presente nella lista ufficiale del matrimonio dei Duchi di Cambridge, annunciò di declinare l'invito dopo poche ore, a seguito dell'ondata di proteste da parte dell'opinione pubblica inglese. I mesi che precedevano il famigerato “royal wedding” erano gli stessi della sanguinosa repressione dell'opposizione bahreinita. Un anno dopo, Buckingham Palace fu preso di mira per aver invitato al giubileo di diamante della regina Elisabetta II anche il re Hamad.

Tornando allo sceicco Nasser, mi sono chiesto, perché giudicare a priori tale ragazzotto, invece di fare i bravi garantisti, avere fiducia nel sistema giudiziario del Bahrein ed aspettare che venga giudicato colpevole nel suo paese? Anche se è una dittatura -un sultanato, direbbe Sartori- e lui è uno dei figli prediletti del re....? 
 
Cerchiamo di conoscerlo meglio: Nasser è nato nel 1987, figlio del suddetto re Hamad e della sua seconda moglie kuwaitiana. Laureatosi nel 2006 all'Accademia Militare di Sandhurst -così come i principi William e Harry, suo padre ed i re di Giordania e Brunei-, egli è sposato con la figlia di Mohammed Al Maktoum, emiro di Dubai, primo ministro degli Emirati Arabi Uniti ed uno dei reali più ricchi al mondo, con un patrimonio di 15miliardi di dollari, secondo Forbes. Suo fratello più piccolo invece è sposato con la figlia del re Abd Allah dell'Arabia Saudita. 
Oltre ad essere a capo del Comitato Olimpico del suo paese, il giovane sceicco è anche il comandante della Guardia Reale del Bahrein, e proprio in queste veci sembra aver perpetuato le torture contro gli attivisti democratici e gli oppositori del regime del padre.
Insomma, Nasser ha un prestigioso pedigree familiare e lavorativo, è il beniamino di molti forum di adolescenti che vedono in lui un principe azzurro moderno (è carino e con la barba che pare uscita dalla pubblicità della Gilette), ed è pure un atleta di endurance equestre...anche se non di massimo livello. Zero presenze olimpiche, il suo miglior piazzamento fu ai mondiali del 2010 al nono posto a squadre, nella classifica mondiale risulta 264esimo...

Ma c'è un altro aspetto sui suoi presunti meriti che deve essere sottolineato. E' la stessa causa che mi ha fatto mandare di traverso i cereali al latte stamattina: la pagina di Wikipedia sul suddetto sceicco riportava la notizia che Nasser sia stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Per il suo talento ippico? Per le sue graziose modalità di tortura? Non proprio. La data dell'onorificenza è il 17 ottobre 1996.
Quando il pupo aveva nove anni. 

la pagina dell'onorificenza
 

Dopo lo shock iniziale, ho controllato sul sito del Quirinale: Wikipedia è una risorsa rivoluzionaria ed increbile, ma bisogna sempre effettuare un fact-checking. Orbene, qui troverete il link del sito presidenziale, in cui Nasser viene anche presentato come “Sua Eccellenza”.
Ma non mi sono dato per vinto, ed ho sperato ad un caso di omonimia all'interno della famiglia reale del Bahrein. Magari, ho ragionato per clichés, si tratta di un altro sceicco, alla fine ognuno di loro si sposa con tante donne ed hanno molti bambini....Eppure, sfogliando le tavole genealogiche degli Al Khalifa fino a metà del XIX secolo, non ho trovato nessun altro Nasser.

Superata la prova dei fatti, mi rimane un dubbio fondamentale. Come mai un ragazzino di nove anni può essere stato insignito di tale onore, il più alto nella gerarchia onorifica repubblicana?
Secondo lo statuto dell'Ordine al Merito, inoltre, nessuno può ricevere per la prima volta un'onorificenza maggiore a quella di Cavaliere e gli italiani devono avere almeno 35 anni d'età. Nasser sarebbe stato insignito dell'Ordine a nove anni e subito con il titolo più alto: ciò sarebbe comunque giustificato dall'articolo 2 dello statuto, che prevede casi speciali di “cortesia internazionale”, in cui non valgono le suddette premesse e la Presidenza della Repubblica conferisce autonomamente l'onorificenza. Ma la scusante della “cortesia internazionale” potrei capirla, ma non giustificarla, per un capo di stato, magari di un paese non democratico ma con forti interessi economici per l'Italia (vedi Putin, ad esempio). Non per un discendente a caso di una famiglia reale dispotica di un paese di secondo piano.

Mi chiedo, a questo punto, se non sia il caso che i responsabili non giustifichino tale scelta e che il Quirinale non la ritiri. Per tutti i motivi sopra esposti: uno sceicco di nove anni non può essere un Cavaliere di Gran Croce della nostra Repubblica, a maggior ragione se poi viene accusato di tortura, violazione dei diritti umani e mostra chiaramente atteggiamenti antidemocratici.
Alle istituzioni piace fare tanta retorica sul futuro di noi giovani, spesso senza offrirci grandi aiuti, e poi sono pronte a titolare al massimo livello un qualunque sceicchino arricchito da petrodollari?
Non fatemi diventare qualunquista, per favore.