L'ennesimo pezzo sul Senato? Ebbene sì, e d'altronde a due giorni da queste incertissime elezioni non potrebbe essere altrimenti. Non intendo - o perlomeno non ancora in questo post - disegnare tutti i possibili scenari, ma per adesso solamente provare a spiegare nel modo più chiaro possibile il perché di questa incertezza che regna sull'esito dell'elezione del Senato.
Come credo ormai tutti sappiano, la nostra legge elettorale prevede che alla Camera chi vince, anche con un
solo voto in più del secondo, ottenga un premio di maggioranza che gli assicura 340 seggi, ovvero la maggioranza assoluta dell'aula di Montecitorio. E fin qui, tutto bene.
La nostra Costituzione afferma però all'articolo 57 che "il Senato è eletto a base regionale". Ciò ha portato, complice un'interpretazione particolarmente restrittiva del nostro articolo, alla previsione dell'assegnazione di tanti premi di maggioranza, uno per ogni regione, e non di un unico premio al vincitore a livello nazionale come nel caso della Camera.
E' evidente che i singoli premi regionali possono compensarsi - ne vinco uno qua ma ne perdo uno là -, determinando un'assoluta incertezza negli esiti e la possibilità che nessuno - dato che in Italia i partiti non solo solamente due! - ottenga la maggioranza assoluta nell'aula di Palazzo Madama. Ed è esattamente ciò che potrebbe succedere tra pochissimi giorni.
Vediamo dunque, per capire meglio, quanti sono i seggi che ogni regione attribuisce, a quanto ammonta il rispettivo premio di maggioranza (fissato per legge nel 55% dei seggi attribuiti dalla regione) e quanti sono i rimanenti seggi di minoranza che tutti gli altri partiti (tranne ovviamente il vincitore), che abbiano superato la soglia, si devono spartire tra sé.
REGIONE SEGGI ATTRIBUITI PREMIO SEGGI DI MINORANZA
PIEMONTE 22 13 9
LOMBARDIA 47 26 21
VENETO 24 14 10
FRIULI V. G. 7 4 3
LIGURIA 8 5 3
EMILIA ROMAGNA 21 12 9
TOSCANA 18 10 8
UMBRIA 7 4 3
MARCHE 8 5 3
LAZIO 27 15 12
ABRUZZO 7 4 3
CAMPANIA 30 17 13
PUGLIA 21 12 9
BASILICATA 7 4 3
CALABRIA 10 6 4
SICILIA 26 15 11
SARDEGNA 9 5 4
A questo elenco vanno aggiunti i seggi della Val d'Aosta (1), del Trentino Alto Adige (7, ma con un diverso meccanismo), del Molise (2) e quelli della circoscrizione estero.
Tuttavia la sostanza sta tutta in questa tabella. Come si può notare, l'esito finale delle elezioni per il Senato (ricordiamoci che anch'esso è camera nazionale che dà la fiducia al governo!) dipende dall'esito del voto in ogni singola regione, e in particolare dalla distribuzione dei singoli premi di maggioranza.
Non sbaglia chi afferma che questo sistema ricorda quello statunitense per l'elezione del Presidente. Là il candidato vincente in uno stato se ne assicura tutti i grandi elettori; qui la coalizione vincente in un regione non se ne assicura tutti i seggi, ma comunque la maggioranza del 55%.
Il restante 45% viene poi spartito tra tutte le liste o coalizioni che abbiano superato le soglie di accesso alla ripartizione dei seggi.
ESEMPIO (fantasioso): il partito X è il vincitore in Veneto e superano le soglie richieste anche i partiti Y, Z e W.
Il partito X si vedrà assegnati 14 seggi, mentre i partiti Y, Z e W si spartiranno i rimanenti 10 seggi proporzionalmente ai voti da essi ottenuti.
Continua...