Ilaria Lezzi
Il siparietto degli ultimi tempi, dal caso Snowden, alle sabbie mobili del perenne interventismo americano, alla proposta amichevole di Putin e, soprattutto, al suo voler esprimere la "posizione russa" sul New York Times, hanno reso facile a molti parlare di una "nuova guerra fredda". L'associazione tra due episodi o periodi storici, oltre che essere inappropriata storicamente, offusca la lettura dei fatti. Quella di oggi è una storia di un gigante sofferente e dell'intenzione di chi gli sta di fronte, di aiutarlo a prendere consapevolezza del suo stato.